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Termini a ritroso, nuova pronuncia della Cassazione

1 Luglio 2014 by Redazione Lascia un commento

calendario

Sui criteri di calcolo delle scadenze processuali la giurisprudenza di legittimità è stata costantemente orientata nel senso di ritenere che la previsione della proroga al primo giorno non festivo di cui all’art. 155, 4° comma, c.p.c. non si applicasse ai termini da computarsi a ritroso (cfr., per i riferimenti giurisprudenziali, la risposta ad un quesito fornita su questo blog). Qualche dubbio, in dottrina e tra i giudici di merito, ha suscitato l’applicabilità del medesimo principio ai termini con scadenza nella giornata di sabato (con riferimento alla quale vale la proroga contemplata dall’art. 155, 5° comma, c.p.c.).

Con sentenza n. 14797 depositata il 30 giugno 2014, la Corte di Cassazione (Sez. III civ., Pres. Giovanni Battista Petti, Rel. Luigi Alessandro Scarano) ha ribadito il principio già più volte espresso ed ha colto altresì l’occasione per precisare con chiarezza che nel calcolo a ritroso lo slittamento al giorno precedente opera sia rispetto a quello festivo che a quello cadente di sabato. [Leggi di più…]

archiviato in: procedura civile etichette: art. 155 c.p.c., giorno festivo, processo civile, proroga, sabato, scadenze, termini a ritroso

Imputato assolto, non sempre il risarcimento è precluso

26 Giugno 2014 by Redazione 11 commenti

risposte a quesiti

La persona che avevo querelato è stata condannata in primo grado dal Tribunale a sei mesi di reclusione e a risarcirmi i danni. Ha fatto appello e ora è stato incredibilmente (almeno per me) assolto perché il fatto non sussiste. Significa che ho perso ogni possibilità di ottenere il mio risarcimento?

Nella formulazione del quesito è stato omesso un dettaglio solo in apparenza secondario: se cioè l’assoluzione sia stata pronunciata ai sensi del 1° ovvero del 2° comma dell’art. 530 c.p.p.

La Corte di Cassazione ha più volte affermato il principio secondo cui: “ai sensi dell’art. 652 (nell’ambito del giudizio civile di danni) e dell’art. 654 c.p.p. (nell’ambito di altri giudizi civili), il giudicato di assoluzione ha effetto preclusivo nel giudizio civile solo quando contenga un effettivo e specifico accertamento circa l’insussistenza o del fatto o della partecipazione dell’imputato e non anche quando l’assoluzione sia determinata dall’accertamento dell’insussistenza di sufficienti elementi di prova circa la commissione del fatto o l’attribuibilità di esso all’imputato e cioè quando l’assoluzione sia stata pronunziata a norma dell’art. 530 c.p.p., comma 2” (cfr., Cass. civ. sez. 6, sent. 13 novembre 2013, n. 25538, Cass. civ., sez. lav., 11.2.2011, n. 3376, Cass. 9-3-2010 n. 5676, Cass. 30-10-2007 n. 22883).

Di recente, tale principio è stato ribadito dal Supremo Collegio (sez. lav., sent. 29 gennaio 2014, n. 1925), in fattispecie in cui l’imputato era stato assolto proprio con la formula “perché il fatto non sussiste“, ai sensi dell’articolo 530, comma 2, c.p.p.

Dunque, per rispondere al quesito posto, l’assoluzione non è in teoria di ostacolo alla riproposizione, in sede civile, dell’azione di risarcimento danni, ma solo se la formula adoperata dalla Corte di Appello è quella del 2° comma dell’art. 530 c.p.p. In tal caso, il Giudice civile potrà, infatti, procedere in modo autonomo alla rivalutazione del fatto e del materiale probatorio, pur dovendo comunque tener conto dell’esito dell’attività istruttoria espletata nel corso del processo penale.

E’ superfluo aggiungere che solo un’esame approfondito dell’intera vicenda (oltre che della motivazione della sentenza assolutoria) consentirebbe una risposta esaustiva e, soprattutto, coerente con la verità processuale del caso concreto.

archiviato in: penale etichette: 2° comma, art. 530, assoluzione, formule assolutorie, imputato, parte civile, quesiti, risarcimento danni

Società in house ed assoggettabilità al fallimento

25 Giugno 2014 by Redazione Lascia un commento

sentenze

Con una recente pronuncia, il Tribunale di Napoli, VII Sezione civile, prendendo le mosse dall’intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza 25 novembre 2013, n. 26283), ribadisce il proprio orientamento (peraltro, in contrasto con quello della stessa Corte di appello napoletana) in merito alla non assoggettabilità a fallimento delle società cc.dd. in house providing.

[Leggi di più…]

archiviato in: fallimentare etichette: Comune di Forio, fallimento, società in house, Torre Saracena

Successioni, diritto di abitazione e coniuge separato

13 Giugno 2014 by Redazione Lascia un commento

Il diritto di abitazione sulla casa familiare, che l’art. 540 cod. civ. riserva al coniuge del “de cuius”, non spetta al coniuge separato, ancorché immune da addebito, se la cessazione della convivenza nel regime di separazione personale ha spezzato il collegamento dell’immobile con la destinazione a residenza familiare.

[Leggi di più…]

archiviato in: civile, famiglia etichette: art. 540 c.c., diritto di abitazione, separazione, successioni

Giudizio abbreviato, termini per la richiesta

28 Maggio 2014 by Redazione Lascia un commento

Cassazione

Con sentenza n. 20214 depositata il 16 maggio 2014 (Sezione Terza Penale, Presidente G. Santacroce, Relatore L. Bianchi), le Sezioni unite, risolvendo il contrasto insorto tra le Sezioni semplici della Corte di cassazione, hanno affermato che nell’udienza preliminare la richiesta di giudizio abbreviato può essere presentata dall’imputato anche dopo la formulazione delle conclusioni da parte del pubblico ministero, ma comunque non oltre le conclusioni definitive rassegnate dal proprio difensore.

archiviato in: penale etichette: giudizio abbreviato, termini, udienza preliminare

Pagamenti tramite POS, la circolare del CNF

20 Maggio 2014 by Redazione Lascia un commento

POS

A dirla in tutta franchezza, di questo presunto “obbligo” di dotarsi di apposito apparecchio per ricevere i pagamenti dei propri clienti, pochi, tra i professionisti interessati e, in particolare, tra gli avvocati, si erano seriamente preoccupati. Complice la non chiara formulazione della norma e, comunque, la mancata previsione di sanzioni in ipotesi di inosservanza, ma, soprattutto, la piena consapevolezza (che solo chi il rapporto con la clientela lo viva quotidianamente nella trincea del proprio studio legale può aver maturato) della scarsissima incidenza pratica dell’ipotesi contemplata dalla disposizione.

Oggi è intervenuto il Consiglio Nazionale Forense, con una propria circolare, a confermare un’opinione già largamente diffusa. [Leggi di più…]

archiviato in: News etichette: carte di debito, Consiglio Nazionale Forense, pagamenti, POS

La Cassazione sulla responsabilità del direttore del giornale

13 Maggio 2014 by Redazione Lascia un commento

stampa

La responsabilità del direttore del giornale per i danni conseguenti alla diffamazione a mezzo stampa sussiste in ipotesi di omesso controllo, sia preventivo che “ex post”, sui contenuti degli articoli da pubblicare, tale da impedire la commissione di fatti lesivi dell’altrui reputazione. Il principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione (Terza Sezione Civile, Presidente M. M. Chiarini, Relatore L. Rubino) con la sentenza 12 maggio 2014, n. 10252.

[Leggi di più…]

archiviato in: civile, informazione etichette: diffamazione a mezzo stampa, direttore responsabile, quotidiano

Equo indennizzo anche per il soccombente

9 Maggio 2014 by Redazione Lascia un commento

Palazzo della Consulta

La Corte di Appello di Reggio Calabria dubita della legittimità costituzionale del comma 3 dell’art. 2-bis della legge 24 marzo 2001, n. 89 (Previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell’articolo 375 del codice di procedura civile), articolo aggiunto dall’art. 55, comma 1, lettera b), del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (Misure urgenti per la crescita del Paese), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 134.

I giudici rimettenti muovono dal presupposto interpretativo secondo cui il limite del valore del diritto accertato dal giudice, previsto dall’impugnato comma 3 dell’art. 2-bis della legge n. 89 del 2001, comporta l’impossibilità di liquidare un indennizzo a titolo di equa riparazione della violazione del diritto alla ragionevole durata del processo, in favore di chi − attore o convenuto − sia risultato, nello stesso, soccombente.

Secondo la Corte costituzionale (ordinanza 9 maggio 2014, n. 124) tale interpretazione è erronea perché la disposizione censurata, nella parte in cui dispone che la misura dell’indennizzo liquidabile a titolo di equa riparazione «non può in ogni caso essere superiore […] al valore del diritto accertato dal giudice», deve essere intesa nel senso che essa si riferisce ai soli casi in cui questi accerti l’esistenza del diritto fatto valere in giudizio e non anche, come invece ritenuto dai giudici a quibus, al caso dell’accertamento dell’inesistenza di tale diritto e, quindi, della soccombenza (dell’attore) e non comporta l’impossibilità di liquidare un indennizzo in favore della parte risultata soccombente nel processo presupposto. [Leggi di più…]

archiviato in: civile etichette: corte costituzionale, equa riparazione, legge Pinto, soccombenza

Sezione Distaccata di Ischia, ripristinate le funzioni a partire dal 9 giugno

9 Maggio 2014 by Redazione Lascia un commento

Francesco Cellammare

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, con proprio decreto, ha ripristinato il funzionamento delle sezioni distaccate insulari di Lipari, Portoferraio e Ischia.
La sezione distaccata di Ischia potrà riprendere le proprie funzioni dal prossimo 9 giugno, quelle di Lipari e Portoferaio dal prossimo 6 ottobre.
Il provvedimento rientra nella logica dei correttivi alla già avvenuta revisione della geografia giudiziaria ed ha lo scopo di favorire la fruizione del servizio giustizia nelle isole minori, che altrimenti sarebbero state penalizzate dalla soppressione delle sezioni distaccate.

Soddisfatti i vertici dell’Associazione Forense Isola d’Ischia e, in particolare, gioia è stata espressa dal dinamico Segretario, Francesco Cellammare, il quale potrà, finalmente, togliere il suo bavaglio…

archiviato in: giustizia, Local news etichette: Andrea Orlando, ripristino, Sezione Distaccata di Ischia, Tribunale di Napoli

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