Può considerarsi ormai indirizzo giurisprudenziale consolidato, in tema di responsabilità professionale dell’avvocato, quello secondo il quale la stessa non può affermarsi per il solo fatto del non corretto adempimento dell’attività professionale, occorrendo verificare se l’evento produttivo del pregiudizio lamentato dal cliente sia riconducibile alla condotta del primo, se un danno vi sia stato effettivamente e, infine, se, ove questi avesse tenuto il comportamento dovuto, il suo assistito, alla stregua di criteri probabilistici, avrebbe conseguito il riconoscimento delle proprie ragioni, difettando, altrimenti, la prova del necessario nesso eziologico tra la condotta del legale, commissiva od omissiva (anche per violazione del dovere di informazione), ed il risultato derivatone. [Leggi di più…]
Archivi per Maggio 2016
Open studio
Infiltrazioni dal lastrico solare in uso esclusivo, chi ne risponde?
Chi risponde dei danni causati da infiltrazioni provenienti dal lastrico solare? E se quest’ultimo è in uso esclusivo del singolo condomino? Quesiti molto ricorrenti in materia di condominio, ai quali la giurisprudenza ha dato risposte non sempre univoche, tant’è che, nonostante le Sezioni Unite fossero già intervenute sui criteri di ripartizione, con la sentenza n. 2672 del 1997, emessa in sede di risoluzione di contrasto, si sono successivamente registrate ancora opinioni discordanti e critiche alla stessa ricostruzione della natura giuridica della responsabilità per danni operata dalla Suprema Corte. [Leggi di più…]
Equa riparazione: le SS.UU. sulla valutazione unitaria dei periodi di cognizione e di esecuzione
In tema di equa riparazione per irragionevole durata del processo, è ammissibile una valutazione unitaria dei periodi di cognizione e di esecuzione solo ove la parte si sia attivata per procedere all’esecuzione prima dello spirare del termine semestrale di cui all’art. 4 della l. n. 89 del 2001. Lo hanno stabilito le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (Sentenza n. 9142 del 6 maggio 2016, Presidente R. Rordorf – Rel. B. Bianchini), risolvendo una questione di massima ritenuta di particolare importanza. [Leggi di più…]
Fini-Giovanardi di nuovo sotto la scure della Consulta
Con la sentenza n. 94 depositata il 6 maggio 2016, la Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 4-quater del d.l. n. 272 del 2005, convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della l. n. 49 del 2006, ha introdotto, esclusivamente in sede di conversione, l’art. 75-bis del d.P.R. n. 309 del 1990, che contiene una contravvenzione per l’inosservanza di misure di prevenzione nei confronti di tossicodipendenti, istituite con la medesima disposizione. [Leggi di più…]
Sulla pregiudizialità della declaratoria di abolitio criminis
In caso di abolitio criminis, poiché tale evento fa venire meno, ancor più che la validità e la efficacia della norma penale incriminatrice, la sua stessa esistenza nell’ordinamento, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione sulla fattispecie oggetto di abrogazione ha il compito di dichiarare, ex art. 129, comma 1, cod. proc. pen., che il fatto non è previsto dalla legge come reato, in ossequio al precetto di cui all’art. 2, comma 2, cod. pen., per il quale nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato.